Rabanal del camino - Riego de ambros

Ventitreesima tappa

Nottata con la musica a palla visto il gran russare (mi son fatta una playlist di musica rilassante per l'occasione!). Alcuni individui sono davvero TROPPO rumorosi. Al mattino, infatti, le siciliane sveglieranno tutti con le loro voci soavi.

Il primo tratto di cammino, tutto in salita, ripaga la fatica non appena arrivo alla cruz de hierro (croce di ferro), dove depositerò la mia piccola pietra portata da casa (un piccolo triangolo) con su scritto il mio nome e la data. Qui è il punto del cammino dove ogni pellegrino, depositando la pietra portata dal proprio paese, si disfà degli "abiti vecchi", dei pesi, dei pensieri, delle situazioni, per "alleggerire" il suo bagaglio personale liberandosi dai peccati.

Dopo la cruz, e qualche metro ancora di saliscendi, inizia una discesa che prosegue fino a Ponferrada, a più di 20 km di distanza. Siamo pur sempre a 1540 mt.

Sarà una tappa a rilento, la mia, di circa 20 km. L'arrivo del periodo femminile mi metterà particolarmente ko, tanto che farò più soste del normale. Prima o poi doveva pur arrivare.

Nonostante mi fossi prefissata di arrivare a Molinaseca mi fermerò qualche paese prima.

Lungo la discesa, a El acebo, ho incontrato, per l'ennesima volta, S., italiano. Con lui altri 3 pellegrini. Formano un quartetto particolare di 3 italiani e una belga, S., V., P. e I. Mentre passavo, salutando, uno dei pellegrini insieme ad S. mi ha detto di avvicinarmi. Non aveva capito cosa avessi detto. Ed ha fatto la sua. Da lì, aggregandomi a loro, per i 3-4 km successivi penso di esser stata l'apoteosi dello "spara stronzate" (quando sono stanca poi tendo a spararne più del solito!). Ho anche cantato un inno "particolare" (o particolarmente osceno) della squadra di calcio della mia cittadina. Non voglio nemmen sapere quale sia stata la prima impressione!

Storie di vita che si intrecciano per magari, chissà, lasciarsi un'impronta a vicenda sul proprio cammino.

E, di nuovo, non sono più sola.

#caminodesantiago