Riego de ambros - Cacabelos
- pasoapaso6
- 24 set 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Ventiquattresima tappa
Mi sveglio di soprassalto. Un incubo. Non mi era mai successo ancora sul cammino. E da quanto non ne facevo uno! Nell'incubo moriva mamma. E, dalle 2.30, non riuscirò più a chiudere occhio. Forse perché I., la signora belga, me la ricorda? Sono anche praticamente coetanee. Mi lascerà addosso una tale inquietudine che non riuscirò a esser tranquilla finchè non riuscirò a sentirla al telefono.




Partiremo in 4 quella mattina, senza V., che è già partito. Lungo il cammino ho modo di parlare sia con P. che con I., iniziando un po' a conoscerli. La tappa è semplice, quasi tutta in discesa. Forse anche per questo riesco più o meno a tenere il passo. Già mi accorgo che abbiamo un passo differente e sono più veloci di me (non che ci voglia molto, eh).
Quando arriviamo a Ponferrada accompagnamo I. ad una sorta di pronto soccorso per pellegrini. Ha delle strane macchie sulle gambe che le prudono e deve farsi visitare. Anche lei, come era già successo con l'australiana, ci esorta a proseguire. "Chissà quanto ci metterò" afferma. Scopriremo solo quando la incontreremo quella sera a Cacabelos che ha fatto relativamente veloce.
Ci rimettiamo, quindi, in marcia in 3. Qualcuno afferma sia il numero perfetto. Chissà.
L'arrivo a Cacabelos ci vede superare tutto il paese prima di trovare l'albergue. Uno dei più strani trovato sul cammino. Qui ritroveremo V. Le stanze, che circondano una chiesa, si riveleranno per due persone, con porte in legno simili a cabine. Io alla fine ne avrò una tutta per me. Se sto in silenzio riesco a sentire chi chiacchiera anche a qualche camera di distanza. Ed infatti chi ritroverò? Le siciliane! Che mi attaccheranno bottone dicendomi che sono pochi quelli che fanno il cammino per fede e che dopo essere arrivate a Santiago hanno intenzione di andare anche a Fatima.
Riusciranno a farsi riconoscere anche qui, con il loro tono perennemente alto. Non avevo dubbi!
Con V. incontreremo anche un altro ragazzo. Ci chiedono se vogliamo andare a messa con loro. Rifiutiamo, abbiamo una fame lupo!!
Per cena mangeremo il polpo alla galega, con l'ormai solita clara (birra e lemonsoda). Una cosa a questo nuovo "gruppetto" la devo riconoscere: mi faranno bere (e non farò che bere clara principalmente!).
Mentre aspettiamo l'ordine vediamo passare pure I. che si aggregherà a noi.
Dopo cena, al ritorno verso l'albergue, ci imbattiamo in una cantina. Cantina con grandissime botti, e diversa gente del posto. Entriamo. Bicchieri di vino a pochi centesimi. Come farci scappare l'occasione di bere vino tinto (nuovo) a così poco? Impossibile! Si sa, chi non beve in compagnia o è un ladro o una spia! E poi, dopo qualche bicchiere di vino, si dorme pure meglio!
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