Astorga - Rabanal del camino
- pasoapaso6
- 22 set 2017
- Tempo di lettura: 1 min
Ventiduesima tappa



Dopo aver salutato C., parto in solitaria.
La tappa non è particolarmente rilevante, ed il tempo non è granchè. Non ho nemmeno incontrato molti pellegrini, nonostante Astorga ne fosse piena.
Per la prima volta incontrerò 2 signore siciliane che non riescono a star zitte un momento (e, scoprirò più tardi, russano come trattori). All'albergue municipale di Rabanal conoscerò un signore italiano, Vincenzo, che si fa circa 50 km al giorno e si lamenta del troppo affollamento del cammino francese. Ha già fatto tutti gli altri cammini, e questo è senza dubbio diventato troppo affollato e "commerciale" per i suoi gusti. Mi dice che il cammino più bello è quello del nord, descrivendomi la bellezza e la differenza dei paesaggi.
Per cena, essendoci la cucina, deciderò di farmi un'insalatona con tonno ed asparagi bianchi trovati nell'unica tienda del piccolo paesino.
Tum tum.
Un rumore di un tamburo mi fa fare un salto.
Tum tum tututum.
Altri tamburi si uniscono al primo. Al che decido di affacciarmi. E vedo un gruppo di ragazzini vestiti tutti uguali che suonano, corrono e fanno coreografie.
Appena mi avvicino capisco. Sono coreani e stanno facendo il cammino con i propri strumenti sulle spalle. Ad ogni tappa si fanno ospitare da albergue che la loro insegnante già conosceva, dove suonano per i pellegrini e cercano di raccogliere fondi per i bambini indiani. Finito il cammino, infatti, la loro meta sarà proprio l'India. Questa si che è una gita con i fiocchi! E per una buona causa!
E domani chissà. Nel percorso c'è la Cruz de Hierro, il resto si vedrà.
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