Santo domingo de la calzada - Belorado
- pasoapaso6
- 10 set 2017
- Tempo di lettura: 1 min
Decima tappa
Che nottata da incubo! Come al solito, nel letto a castello, mi è toccato quello sopra. E, ovviamente, che non lo volevi un roncador? Ma non è stata questa la parte peggiore. Il problema principale è stato che il tizio in questione si trovava proprio nel letto sotto al mio. E tutte le volte che russava il mio letto si trasformava in una barca in balia delle onde. Allucinante.

MXLLS
Decido di partire più tardi del previsto, riuscendo a riposarmi davvero solo un'oretta scarsa. Pur non essendo una tappa impegnativa, si rivelerà una delle peggiori, per me. Il dolore ai polpacci non mi darà tregua, tanto che dovrò fare diverse fermate per cercare di recuperare un po'. Fortunatamente, all'ennesima sosta, incontrerò di nuovo T. il medico italiano, che grazie a massaggi e stretching mi aiuterà, supporterà e sopporterà fino all'arrivo a Belorado. Santo subito!
La cittadina, non molto grande, si rivelerà piena di murales. Al centro della piazza principale un grande gazebo di ferro circondato da alberi dona un tocco ottocentesco all'intera area. Non riuscendo a trovare un supermercato o una tienda aperto, tornerò verso l'albergue abbastanza presto. Lì, insieme a T., decidiamo di cenare al ristorantino attiguo. Non essendoci, però, posto per sedersi ci uniamo ad una ragazza ceca da sola, I., che si rivelerà una gradita compagnia. Solare e positiva, anche se è stato alquanto strano capirsi (e difatti in certi momenti non ci siamo proprio capiti), è stata una cena bizzarra ma piena di risate. E ridere fa sempre bene all'anima.
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