Immagina
- pasoapaso6
- 16 mag 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Immagina un veliero. Immagina la tua vita paragonata ad un veliero. Immagina le sue componenti stilistiche e architettoniche: l'albero, la poppa, la prua, il sottocoperta, il timone. E tu che, a seconda del tuo stile, del tuo carisma e della tua personalità, puoi assumere, sulla tua barca, diversi ruoli, come il suo equipaggio. Puoi essere il mozzo, il timoniere, il comandante.. Ed, a seconda del tuo ruolo, reagire agli imprevisti in maniera diversa. In quale ruolo ti riconosci? È quello che hai sempre voluto o devi ancora prendere il comando della tua nave? Solo tu puoi saperlo. Io penso che, per essere un buon comandante, devi aver fatto la gavetta partendo dal basso, per capire come aggiustar meglio il tiro, come relazionarsi con tutto il resto, come governare meglio il veliero. Ma c'è una cosa che, però, non potrai mai prevedere: le tempeste. Tempeste lunghe, burrascose, impreviste e impossibili da evitare. E, nelle tempeste, sono due le cose che potrai fare: lasciarti andare o "lottare", resistere e cercare di sopravvivere. Una cosa è certa: la vita é fatta sia di mare piatto, sia di vento in poppa, sia di tempeste. E, una volta che ti ritroverai in una di queste situazioni, non ti rimarrà da capire come affrontarla. Perché si, è vero, dopo una tempesta il tuo veliero non sarà mai più come prima. Forse ne uscirà ammaccato, con pezzi mancanti, da riparare..ma potrai dire di aver vissuto veramente. Perché solo chi accetta di navigare può conoscere il mare. Chi rimane ormeggiato nella sicurezza dei porti non riuscirà mai a vedere al di là della propria prua. E poi, navigare in mari più o meno sconosciuti, con il vento a favore o contro e tempeste all'ordine del giorno, non può che farti apprezzare maggiormente le giornate nitide e di sole che si affacciano e ci allietano dopo una burrasca imprevista.
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