Yoshi
- pasoapaso6
- 3 gen 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Piangere. Esistono tantissimi motivi che ti spingono a sfogarti in qualche modo e a volte questo sfogo si trasforma in lacrime. Rabbia, frustazione, lutto, dolore...ma ce ne sono anche di positivi, come le lacrime di gioia. Sono rare ma, quando capita, non ti svuotano di emozioni come le altre, ma ti riempiono il cuore, pezzetto dopo pezzetto. Oggi ho pianto di gioia. Ho pianto dopo esser stata al telefono con la più bella persona che ho conosciuto nel 2011, Yoshi, il fachiro austriaco. Mi ha telefonato, sorprendendomi completamente, e la frase che mai mi scorderò è "ricordati che ti voglio tanto bene". Ha un linfoma. Credeva di averlo sconfitto, invece si è ripresentato proprio quando voleva tornare in Italia e fare un pezzo di Francigena. E' come un nonno, per me. L'ho conosciuto ad un festival di arti di strada, ma quei 5 giorni di condivisione giorno e notte, le chiacchierate, i consigli, i pensieri scambiati, sono bastati per rimanere in qualche modo l'uno nella vita dell'altro. Nonostante tutto, con la sua energia e vitalità, farebbe mangiare la polvere a molte persone. È proprio vero, le cose peggiori accadono sempre ai migliori. E lui, credetemi, è una persona a cui non puoi non voler bene, e, se ti capita di incontrarla, non puoi non volerla nella tua vita. È una perla rara, e come tale va conservata. Mi ha spronato in molti frangenti, mi ha spronato ad andare avanti, mi ha spronato a intraprendere il Cammino di Santiago, a non abbandonare l'idea, perché è un'esperienza che ti cambia la vita, in meglio. Ed io lo farò. E la mia riuscita la dedicherò anche a lui. Perché nessuna vittoria è realmente tale se non hai con chi condividerla, anche solo con il pensiero. Quindi grazie, Yoshi. Le persone come te mi fanno ben sperare nell'umanità.
( agosto 2016, foto di un segnale della via francigena)






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